Cari volontari, volontarie, dipendenti, Consiglieri, Presidenti di Anpas Lazio, siamo nell’imminenza della Pasqua di una Pasqua che mai avremmo immaginato di vivere, che ci vede impegnati ad affrontare quotidianamente l’emergenza sanitaria COVID19 (o Coronavirus) che sta spaventando il mondo. Siamo costretti a modificare il nostro stile di vita ed a rinunciare alle nostre relazioni sociali, a evitare di salutare ed abbracciare i nostri cari in nome della prevenzione dal contagio.
Dobbiamo quotidianamente rimodulare il nostro vivere in funzione delle situazioni, le nostre Pubbliche Assistenze sono comunque in prima linea, come sempre, nel garantire il necessario supporto ed assistenza alla cittadinanza ed alle istituzioni senza esitazioni, anzi in alcune situazioni incidono direttamente con capacità, spirito di iniziativa, sacrificio e grande professionalitàdivenendo veramente un punto di riferimento certo per tutti.
A Roma come in provincia nord sud ed ovest, a Viterbo, in provincia di Latina, nei comuni, nei Municipi, nei COC, in rete con aziende, parrocchie, comunità locali, Caritas, associazioni di quartiere. Ovunque vi sia necessità, secondo potenzialità e competenze noi ci siamo, con la nostra resilienza e con i valori ed i principi propri dell’ANPAS, che ci permettono di arrivare dove altri non arrivano. Solo dove l’istituzione è cieca e sorda all’unione ed alla condivisione questo non avviene compiutamente. Dipartimento Nazionale, Agenzia Regiomale di Protezione Civile, Comuni sono gli enti che ci hanno attivato e che ci attivano quotidianamente per assistenza alla popolazione, supporto psicologico, raccolta e consegna di generi alimentari e farmaci, montaggio tende pre-triage presso strutture sanitarie ma anche e soprattutto servizi di prossimità ai cittadini che vedono in noi un punto di riferimento costante e di ascolto nel territorio.
Ecco questa è la nostra Pasqua, una Pasqua che ci accompagnerà per diverse settimane e che si spera una volta terminata l’emergenza sanitaria resti una prassi quotidiana. Il mio augurio personale e del Comitato che presiedo è quello di vivere comunque con la maggior serenità possibile la domenica di Resurezione, distanti fisicamente ma vicini nella fraternità e nella solidarietà, l’augurio di cuore di risorgere presto ad una normalità di vita tutti insieme e più attenti al nostro agire quotidiano.
Alla nostra politica auguro di chiedersi (e rispondersi) e di capire cosa si poteva fare e non si è fatto nel corso degli anni, perchè ora riusciamo a fare in tempi brevissimi opere che non si sono mai fattte o sono ferme da anni e perchè ora che siamo in emergenza,con la disperazione nel cuore a causa del prezzo che stiamo pagando in termini di vite umane, riusiamo a fare cose straordinarie, ecco è l’augurio è che questa straordinarietà nell’azione diventi la nostra ordinarietà; questa deve essere la vostra Pasqua di riflessione. Non potrà e non dovrà più essere come è stato.
All’Europa che pare sorda alle nostre richieste di aiuto auguro di rinsavire presto e di capire che la solidarietà non si nega; se non ci aiuterete, noi siamo un popolo pieno di orgoglio ed abituati al sacrificio, ce la faremo lo stesso, con qualche difficoltà in più, mace la faremo……. e se intendete farci abbassare la testa,approfittando di questo periodo di emergenza così gravoso, vi sbagliate. Noi possiamo dimenticare ma non sono certo che riusciremo poi a scordare, voi invece ricordatevi che siete ospiti su questo pineta come noi.
Ora davvero Buona Pasqua a tutti, vi voglio bene, vi abbraccio uno ad uno (qui lo posso fare) e un GRAZIE immenso per quello che fate e che sono certo continuerete a fare per il bene comune.
Il Presidente Anpas Lazio
Vincenzo Carlini